1000 occhi e 1000 mani curano e rendono più sicuri i corsi d’acqua
Si è svolto in Lunigiana l’incontro – evento che ha suggellato il patto d’adozione di fiumi e torrenti promosso dal Consorzio Bonifica 1 Toscana Nord, per la sicurezza idrogeologica partecipata dei territori e contro i cambiamenti climatici.
Licciana Nardi – Sala gremita lo scorso sabato al Castello di Terrarossa per l’incontro – evento organizzato dal Consorzio 1 Toscana Nord “1000 occhi e 1000 mani, curano e rendono più sicuri i corsi d’acqua”.
Protagonisti della giornata i tanti volontari delle associazioni della Lunigiana, di Massa, Carrara e della Mediavalle del Serchio, che negli ultimi cinque anni hanno ricevuto in adozione dal Consorzio, torrenti, fiumi e canali che scorrono nelle loro cittadine. L’occasione era quella di ritrovarsi, raccontare le tante attività svolte sui corsi d’acqua e soprattutto delineare i prossimi passi di una collaborazione che è cresciuta nel tempo e che oggi coinvolge e interessa moltissime persone, fra volontari, studenti, agricoltori.
L’adozione è un patto che si prefigge lo scopo di migliorare il livello di sicurezza idraulica e di tutelare gli ambienti fluviali, promuovendo la presenza e la fruizione dei corsi d’acqua da parte dei cittadini. Questo è il cuore dell’idea promossa dal Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord fin dall’avvio della sua attività: creare una rete di relazioni coinvolgendo tutti i soggetti che vivono e operano sui territori, disposti a collaborare con il Consorzio. E così è stato.
Ad oggi sono oltre 100 le associazioni che hanno adottato tratti di canali, fiumi e torrenti, impegnandosi ogni mese con i loro volontari a fare monitoraggio, controllo e la pulizia dai rifiuti abbandonati al loro interno. Circa 100 sono anche le aziende agricole cui il Consorzio affida direttamente i lavori di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, quegli interventi periodici annuali di taglio della vegetazione, che consentono all’acqua di defluire in modo corretto. E, infine, 100 è anche il numero delle scolaresche che ogni anno vengono coinvolte nei progetti di educazione ambientale svolti dal Consorzio, imparando a conoscere la funzione dei corsi d’acqua, l’importanza della loro cura e che con i loro insegnanti e i tecnici consortili, in primavera vanno ad ammirare la bellezza degli ambienti naturali.
“Volevamo dare un riconoscimento ai tanti volontari che ogni mese si prendono cura dei loro fiumi e torrenti. Crediamo fermamente che i corsi d’acqua che vengono frequentati e fruiti siano più belli e anche più sicuri contro il dissesto idrogeologico. Per questo motivo abbiamo chiamato al nostro fianco tante persone disposte a collaborare con noi, con i Comuni, con l’Unione e con le aziende dei rifiuti. – Spiega il Presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi – In questa sede vorremmo lanciare l’idea di estendere il patto di adozione anche alle scuole, che possano, al fianco delle associazioni e degli agricoltori, ritrovarsi insieme lungo i corsi d’acqua, riappropriandosi di questi straordinari luoghi naturali che fanno parte della vita di tutti noi.”
L’iniziativa è stata apprezzata da tutti i presenti. Il Sindaco di Licciana Nardi, Renzo Martelloni ha augurato al Consorzio ogni bene e appoggio all’iniziativa per gli anni avvenire. Complimenti anche dal Presidente della Provincia di Massa Carrara, Gianni Lorenzetti, che ha riconosciuto il grande lavoro che il Consorzio svolge istituzionalmente sui corsi d’acqua e anche il forte impegno profuso per la tutela e la difesa dell’ambiente. Complimenti infine anche dal Presidente dell’Unione dei Comuni Montana Lunigiana, Gianluigi Giannetti, che ha ricordato la forte collaborazione in essere con il Consorzio di Bonifica per i lavori che entrambi gli Enti svolgono insieme per ridurre le fragilità dei territori montani.
Tra i temi trattati anche e soprattutto il valore della prevenzione del rischio idrogeologico rappresentata sia dagli interventi di manutenzione ordinaria sulle opere idrauliche ed anche dalle tante azioni promosse dal Consorzio contro i cambiamenti climatici, i cui effetti al suolo riguardano direttamente la sicurezza dei territori. Il clima ferito passa dalle improvvise piogge torrenziali, a periodi prolungati di siccità, come quella della scorsa estate che ha lasciato praticamente all’asciutto anche una terra storicamente ricca d’acqua come la Lunigiana.
“Il sabato dell’ambiente e in generale l’adozione dei corsi d’acqua partecipata da parte dei cittadini organizzati in associazioni, aziende agricole e scuole è un sistema innovativo di gestione del territorio, che trova il consenso pieno da parte dell’associazione Toscana dei Consorzi di Bonifica e che porteremo all’attenzione della Regione come modello.” – conclude il Presidente dell’Anbi Toscana, Marco Bottino.