“Laudate Deum”, il nuovo grido d’allarme del Papa sulla crisi climatica
Un appello accorato in difesa dell’ambiente e per la giustizia climatica, in continuità con la Laudato si’ del 2015 ma con uno sguardo rivolto alla Cop28 di Dubai. Il Pontefice parla di responsabilità politica e di ingiustizie sociali, senza risparmiare critiche ai negazionisti
fonte: Nuova ecologia
In occasione del 4 ottobre, festa del Santo di Assisi, è stata pubblicata la nuova esortazione apostolica di Papa Francesco dal titolo “Laudate Deum”, proseguimento dell’Enciclica “Laudato si’” del 2015. In 6 capitoli e 73 paragrafi il Pontefice rinforza quanto già affermato nel precedente testo sull’ecologia integrale. «Con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura». L’Enciclica lancia un allarme e una chiamata all’azione e alla corresponsabilità, prima che sia troppo tardi. Innegabili la responsabilità dell’essere umano e le conseguenze drammatiche sui più vulnerabili: «non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie» (2). Secondo il Papa è una «delle principali sfide che la società e la comunità globale devono affrontare» e ancora «gli effetti del cambiamento climatico sono subiti dalle persone più vulnerabili, sia in patria che nel mondo» (3).
“Il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura”
In prospettiva della Cop28, che partirà a Dubai alla fine di novembre, il Pontefice ripercorre la storia delle Conferenze delle parti sul clima, sottolineando che i negoziati internazionali «non possono avanzare in maniera significativa a causa delle posizioni dei Paesi che privilegiano i propri interessi nazionali rispetto al bene comune globale”.
C’è spazio anche per le critiche ai negazionisti: nell’Enciclica si legge che “è indubitabile l’origine umana del riscaldamento globale” e che “Per quanto si cerchi di negarli, nasconderli, dissimularli o relativizzarli, i segni del cambiamento climatico sono lì, sempre più evidenti. Nessuno può ignorare che negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi, frequenti periodi di caldo anomalo, siccità e altri ‘lamenti della Terra’ che sono solo alcune espressioni tangibili di una malattia silenziosa che colpisce tutti noi”.
Il Papa affronta anche il tema della debolezza della politica internazionale, insistendo sulla necessità di favorire «gli accordi multilaterali tra gli Stati» (34).
Un’Enciclica forte, con una presa di posizione decisa, anche nelle frasi finali. «“Lodate Dio” è il nome di questa lettera. Perché un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per se stesso».
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fonte: Nuova ecologia